La prima osservazione da farsi è che la presbiopia non è un’ametropia, bensì una
caratteristica fisiologica conseguente al processo di invecchiamento dell’occhio.
Più precisamente legata al progressivo ridursi dell’ampiezza accomodativa
dovuta alla sclerosi lenticolare, in altre parole l’indurimento della massa
cristallinica.
Secondo studi scientifici la presbiopia insorge dai 42 anni ca. Questo è però un aspetto soggettivo e sarebbe scorretto identificare una soglia precisa uguale per tutti, perché la sua insorgenza dipende da molti fattori (ambiente, salute, abitudini ecc..) per le quali la presbiopia può manifestarsi prima o dopo l’anno teorico. Più in generale possiamo definire 3 fasi della presbiopia:
1. Presa di coscienza (40/50 anni)
2. Presbiopia instabile (50/58 anni)
3. Presbiopia stabile (over 58)
Questi periodi evidenziano come l’invecchiamento delle strutture sia
graduale durante le fasce di età sopra riportate. Per comprendere
ulteriormente questa gradualità di manifestazione presbiopica si distinguono
due stadi:
- Una fase incipiente, in cui, più che perdita di visione nitida, l’individuo risente di stati d’astenopia in occasione d’impegni particolarmente gravosi e prolungati a distanza vicina.
- Una fase conclamata, in cui la perdita di capacità accomodativa ha raggiunto livelli elevati, tali da non consentire più la corretta messa a fuoco degli oggetti vicini se non con l’uso di ausili appropriati.
Come già accennato ci possono essere più fattori che portano a un precoce
decadimento della capacità di messa a fuoco.
Quindi tenendo conto dell’evoluzione che da tempo si sta verificando nel mondo,
specie in quello del lavoro, si possono catalogare un serie di cause che
possono accelerare l’insorgenza della presbiopia e che possono essere
classificate come:
cause esterne:
- La stampa utilizza caratteri sempre più piccoli,
- La posizione dei monitor dei VT è spesso incongruente
- L’illuminazione del posto-lavoro è scorretta,
- I tempi di applicazione si protraggono sempre di più
cause interne:
- La capacità di trasmissione del cristallino
-
Il sesso, le donne sembra richiedano compensazioni per vicino mediamente tra 1 e 4 anni prima
dei maschi
- La statura medio-bassa (distanza di Harmond)
- Il vizio di refrazione, quando è causa di pigrizia accomodativa (miope)
- Lo stress
Lo stress visivo rappresenta una delle maggiori componenti nella totalità
delle condizioni stressogene, sicuramente la più diffusa nella popolazione.
Esso è dovuto alla brusca variazione di abitudini visive che ha caratterizzato
l’uomo moderno.
Per millenni gli esseri umani sono stati prevalentemente impegnati in attività
visive a lunga distanza (uomo cacciatore, uomo guerriero).
Durante l’ultimo secolo, si sono verificati enormi progressi nel campo
tecnico scientifico.
Tali rivoluzioni si sono portate appresso la sconfitta dell’analfabetismo,
l’aumento della scolarizzazione e, di conseguenza, la necessità di aumento
esponenziale di ore quotidianamente spese nell’uso della visione vicina.
La variazione di abitudini visive è stata enormemente più veloce e più
drastica di quanto non sia stato l’adattamento funzionale del sistema visivo.
Il sistema visivo non ha avuto il tempo sufficiente per introdurre le necessarie
mutazioni atte ad inibire lo “stress visivo la punto prossimo”.
Il passaggio da “uomo cacciatore” a “uomo tecnologico” è sicuramente in
atto (aumento dei soggetti miopi), ma non si è ancora compiuto.
Lo stress è pertanto uno degli elementi fondamentali nell’insorgenza della
presbiopia, in quanto, aumentando sempre più le richieste di alta performance
al punto prossimo, il nostro sistema visivo, non ancora modificatosi per tale
esigenza, richiede precocemente aiuti esterni che gli consentano il raggiungimento
degli obiettivi prefissati.
Si può ben dire che la nostra moderna civiltà ha tolto la fatica dalla
schiena dell’uomo e l’ha portata ai suoi occhi.
Il soggetto presbite può avvalersi di numerosi approcci correttivi:
- Correzione con lenti oftalmiche
- Correzione con lenti a contatto morbide
- Correzione con lenti a contatto rigide
- Combinazione occhiale lenti a contatto